I
colori.
I
colori possono sembrare estremamente astratti. Li vediamo certo, ma
possiamo toccarli?
Vedo
una bella arancia, ne sento il profumo, la prendo in mano, ma sto
davvero toccando l’arancione?
In
fondo il colore è solo una percezione visiva generata da impulsi
chimici inviati al nostro cervello dagli occhi.
Sembrerebbe
un bel quesito di filosofia, del genere “La morte fa parte della
vita?”. E invece questo blog non c’entra nulla con la filosofia.
E’ il blog collegato al Politecnico di Torino per il corso che
prende il nome di “Storia delle Cose”, tenuto dal professor
Vittorio Marchis.
Ho
pensato molto a cosa voleva dire il nome del corso quando mi dovevo
iscrivere. Racchiude un po’ tutto e niente.
Le
cose sono tutto ciò che ci circondano, come si può studiare la
storia di tutto quello che ci circonda, mi chiedevo.
Al
politecnico ci hanno insegnato ad analizzare tutto in maniera
matematica, numerica, attraverso la fisica, dimenticando a volte
l’importanza delle parole.
Tanto
che quanto ho scoperto di cosa avrebbe trattato quest’anno questo
corso ho faticato a capire: i colori!
Neanche
avevo mai pensato che i colori fossero cose, figurarsi poterne
studiare la storia. E invece, sorprendentemente, ho scoperto che
anche i colori ne hanno una. Una storia fisica, vera, fatta di nomi
antichi e moderni, e una storia personale. Ogni oggetto ha un colore,
e non solo: anche le storie hanno un colore. E se le storie hanno un
colore è chiaro che anche ogni colore ha una storia.
Il
colore che mi è stato assegnato è il Lavanda rosato. Sono passato
dal non conoscerne neanche l’esistenza a scoprire che c’è una
storia dietro questo colore, un significato.
La
bravura di un ingegnere si denota anche in base a quanto è
versatile, e questo corso sicuramente mi aiuterà a vedere le cose da
un’altra prospettiva, andando ad arricchirmi sia professionalmente
ma, cosa più importante, personalmente.
Molto bene, continui così
RispondiEliminaMolto bene, continui così
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