Cerca nel blog

mercoledì 12 ottobre 2016

Introduzione al corso

I colori.
I colori possono sembrare estremamente astratti. Li vediamo certo, ma possiamo toccarli?
Vedo una bella arancia, ne sento il profumo, la prendo in mano, ma sto davvero toccando l’arancione?
In fondo il colore è solo una percezione visiva generata da impulsi chimici inviati al nostro cervello dagli occhi.
Sembrerebbe un bel quesito di filosofia, del genere “La morte fa parte della vita?”. E invece questo blog non c’entra nulla con la filosofia. E’ il blog collegato al Politecnico di Torino per il corso che prende il nome di “Storia delle Cose”, tenuto dal professor Vittorio Marchis.
Ho pensato molto a cosa voleva dire il nome del corso quando mi dovevo iscrivere. Racchiude un po’ tutto e niente.
Le cose sono tutto ciò che ci circondano, come si può studiare la storia di tutto quello che ci circonda, mi chiedevo.
Al politecnico ci hanno insegnato ad analizzare tutto in maniera matematica, numerica, attraverso la fisica, dimenticando a volte l’importanza delle parole.
Tanto che quanto ho scoperto di cosa avrebbe trattato quest’anno questo corso ho faticato a capire: i colori!
Neanche avevo mai pensato che i colori fossero cose, figurarsi poterne studiare la storia. E invece, sorprendentemente, ho scoperto che anche i colori ne hanno una. Una storia fisica, vera, fatta di nomi antichi e moderni, e una storia personale. Ogni oggetto ha un colore, e non solo: anche le storie hanno un colore. E se le storie hanno un colore è chiaro che anche ogni colore ha una storia.
Il colore che mi è stato assegnato è il Lavanda rosato. Sono passato dal non conoscerne neanche l’esistenza a scoprire che c’è una storia dietro questo colore, un significato.
La bravura di un ingegnere si denota anche in base a quanto è versatile, e questo corso sicuramente mi aiuterà a vedere le cose da un’altra prospettiva, andando ad arricchirmi sia professionalmente ma, cosa più importante, personalmente.

2 commenti: